Rosa

In questi giorni sbaglio tutto.

Mi sono messa sul viso la crema per le mani e mi è venuto da ridere perché mi è venuto in mente quando Francesco, aveva tre anni, una sera mi ha detto che aveva freddo.

Lui non aveva mai freddo quando era piccolo.

Eravamo da amici, in montagna, era estate e loro hanno tre figlie. Abbiamo cercato una maglietta per lui ma abbiamo trovato solo cose rosa: non ha voluto mettersi niente per paura che il rosa lo facesse diventare una femmina.

Continuo a spalmare la crema sul viso e mi immagino se spuntassero delle dita qua e là, magari potrebbero uscirmi dalla fronte e arrivare a chiudermi gli occhi, mio dio.

Ieri ho salato il caffè e non trovo la tessera del bancomat, ma sono sicura che sia qui, in casa, perché l’ultima volta che l’ho presa in mano ho pensato devo metterla al suo posto.

Ma le ho cambiato posto.

Vorrei cambiare posto anche a me, e alla mia casa.

Apro la finestra, sono le cinque e mezza e finalmente piove.

Esco in strada, cammino sull’asfalto lucido, gli uccelli sono entusiasti stamattina, sotto la doccia.

Non è più così silenziosa, la strada principale qui dietro.

Mi era sembrato di avere voglia di arrivare in piazza a guardare la basilica, che è così bella, invece le mie gambe vogliono tornare indietro.

Che strano, adesso che si può di nuovo uscire, non ne ho voglia.

Rientro in casa, mi siedo sul divano piccolo in soggiorno, mi spalmo sul viso un altro po’ di crema per le mani, magari mi crescono delle dita sulla fronte, e arrivano a chiudermi gli occhi.

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