Ci sono giorni che ancora ancora…

Ci sono giorni che ancora ancora… e altri di umore nero, e giorni in cui stramaledici il tuo essere inadatta a risolvere fastidiosi problemi di spicciola tecnologia, come oggi.

La batteria del telefono mi sta lasciando, non tiene la carica e, poiché è un apparecchio di ripiego donatomi gentilmente da mio cognato, ora ricoverato all’ospedale, non so come si apre per guardare ed eventualmente pensare alla sostituzione di questa maledetta batteria.

Chiavette per questa operazione in giro, neanche l’ombra!

In tempi normali partirei, andrei in uno di quei negozi specializzati, gestiti da ragazzini bravissimi supertecnologici che in pochi minuti sistemano tutto. Ora che invece non si può uscire dovrò sperimentare anche l’impossibilità comunicativa oltre all’isolamento sociale. Frustrante!

È come quando buchi una ruota dell’auto, non sai cambiarla ma tanto puoi sempre chiamare qualcuno che risolve e poi, anche ammesso che in teoria sapessi cambiarla, i bulloni sono troppo duri e ti viene il dubbio sul foro dove infilare il crick.

Insomma, convinta nell’idea di essere una persona sufficientemente autonoma, con disappunto scopro invece quanto sono abituata ad affidarmi alle altrui competenze.

Questa scoperta mi infastidisce parecchio, e allora passo ai propositi.

Giuro che finita l’emergenza da Coronavirus vado a comprare un telefono nuovo che però sia dotato di libretto di istruzioni chiare. Voglio che ad ogni minimo inghippo ci sia scritta la prevista soluzione che mi permetta di arrangiarmi, e giacché ci sono mi impegnerò ad approfondire l’uso del PC, ci sarà ancora o no qualcuno disposto a insegnare a noi poveri e povere sessantenni-analfabeti-digitali come orientarsi? Ce l’ho solo io l’impressione di aver perso passaggi fondamentali e di sentirmi dentro una confusa nebbia?

In realtà lo so dentro di me qual è la spiegazione a questo malessere. A me delle nuove tecnologie interesserebbe men che zero, ciò che amo della vita è il rapporto diretto con le persone, lo sport, immergermi nella natura, approfondire conoscenze di arte, letteratura, filosofia, politica (la buona politica!) e in questo momento sospeso tutto ciò mi manca o è filtrato attraverso una scatola fatta di tasti e schermo spesso mal funzionanti!

Pazienza. Già scrivere è servito a rasserenarmi un po’.

Per fortuna ci sono giornate di incredibile primavera, davanti a casa il mio glicine pluridecennale lungo ben venti metri sta esplodendo nei suoi grappoli in tutta la sua profumata bellezza. Da anni è il mio orgoglio. Scatterò molte foto e ne condividerò la visione con amici e amiche perché, di una cosa sono sicura, la bellezza è come la gioia, si esprime in tutta la sua potenzialità solo se condivisa.

Da Barbara

Foto di Barbara
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: