Libere tutte

… e liberi tutti, di raccontare quello che state vivendo. Libere di mostrare, liberi di pensare, libere di denunciare, liberi di trasmettere, libere parole in libero spazio.

“Libere tutte” è insieme un’esortazione e una sfida. Un’esortazione a continuare a costruire pratiche e spazi collettivi (ancorché virtuali) di liberazione. Una sfida a provare ad immaginarci, uomini e donne, per una volta, dentro a uno spazio declinato al femminile. Libere tutte, anche gli uomini e tutte le soggettività, di raccontare ciò che ci sta accadendo.

Ci è venuta così questa idea: leggendo le storie, le riflessioni, i contributi che ci sono giunti in redazione nelle settimane seguite all’avvio del progetto Co-narrazioni. Abbiamo colto il bisogno urgente di esprimere, di dire, di socializzare la paura, la rabbia, il dolore, le speranze, i dubbi e tutte le emozioni e le considerazioni che attraversano tutte e tutti noi in questo momento difficile. Abbiamo colto, forte più che mai, il bisogno e la mancanza di spazio pubblico. Come se dire e vivere e ascoltare nel nostro privato, sempre più angusto, non bastasse più. Allora, mentre continua il nostro progetto di narrazione collettiva nella forma del racconto letterario breve, abbiamo pensato di aprire ulteriormente le stanze virtuali della nostra casa-blog a una narrazione allargata in stile libero, accogliendo e pubblicando, così come arrivano, le storie, i pensieri e le suggestioni di chi ci scrive. Vogliamo provare a dire quanto, a distanza di cinquant’anni dalle battaglie civili delle donne, “il personale” è ancora, oggi più che mai, profondamente e radicalmente “politico”.


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