Numeri
Il 3,7% della popolazione italiana è disabile.
Il 19 % della popolazione di età >= 14 anni è affetto da una patologia cronica (760 mila abitanti), il 24% da due o più (957 mila abitanti), il 3% da 5 o più (103 mila abitanti) e presenta una situazione di cronicità.
I/le caregiver familiari in Italia sono 3,3 milioni.
Più dell’80% ospita il familiare di cui si prende cura, il 46 % ha problemi con il lavoro, il 60% ha dovuto lasciare il lavoro per prendersi cura del proprio familiare.
L’Italia è il paese europeo con il minor numero di anni in salute dopo i 65 anni.
Le famiglie in Italia sono 25 milioni e 700 mila, le famiglie di persone sole sono un terzo del totale, le coppie con figli sono il 33%.
Tra dieci anni in Italia ci saranno 14 milioni di malati cronici.
Allostasi
La capacità di mantenere la stabilità attraverso il cambiamento è chiamata allostasi. Il termine allostasi è stato coniato da Sterling e Eyer nel 1988. Il termine Carico Allostatico è stato introdotto per definire il prezzo che il nostro organismo paga per adattarsi alle condizioni mutevoli che affronta. I sistemi allostatici (adattativi) permettono all’organismo di adeguarsi alle situazioni di vita vissute modificando alcuni parametri interni allo scopo di mantenere le funzioni dei singoli organi ed apparati.
Parliamo di “prezzo da pagare” perché, sebbene i meccanismi allostatici siano protettivi nel breve periodo, possono insorgere a lungo termine dei problemi (specialmente se i processi allostatici divengono cronici o inefficienti); il costo di questi processi è proprio il Carico Allostatico. Se questi cicli allostatici prolungano la loro durata o non si interrompono, il carico finisce per divenire un Sovraccarico Allostatico che logora le cellule, i tessuti e gli organi compromettendone le funzioni. Gli effetti dell’allostasi e del Carico Allostatico sono presenti in molti processi adattativi del nostro organismo; ad esempio, i glucocorticoidi promuovono l’allostasi regolando la disponibilità di componenti energetici: gli elevati livelli cronici di steroidi adrenergici che risultano dall’iperattivazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene possono indurre resistenza insulinica, diabete, obesità, aterosclerosi e ipertensione arteriosa. É stato dimostrato che pazienti con elevato CA hanno rischio aumentato per accidenti cardiovascolari, declino cognitivo e fisico e aumento di mortalità globale in studi cross-sectional.
https://psichiatriaumberto1.wordpress.com/2012/10/25/allostasi-e-carico-allostatico
Rischi per le caregiver e i caregiver
disturbi dell’adattamento – sindromi ansiose-depressive – sindromi neuroendocrine da stress
aumento ponderale – sindromi da fatica cronica – disturbi del sonno – demoralizzazione
fibromialgia – patologie cardiovascolari – abuso di alcol – stili di vita disfunzionali
sindrome dell’intestino irritabile
Ci va di mezzo tutto: le relazioni di coppia, le relazioni amicali, quelle con gli altri membri della famiglia, il lavoro, la dimensione creativa, il sonno; diventa facile la rabbia, si perde la pazienza, ci si sente ansiosi e depresse con la mente annebbiata, si preferisce stare soli, non interessano più le cose che ci davano gioia e farle con quelli con cui le si faceva, e c’è una pesantissima questione di genere…
Fattori protettivi per le/i caregiver
plasticità cerebrale: l’espressione di uso corrente “cambiare idea” ha un suo corrispettivo neurobiologico ben preciso, e significa: “cambiare il proprio cervello” – attività fisica – capacità sociali, condivisione
rinegoziare la nostra identità – ottimismo: accettare e rassegnarsi sono atteggiamenti diversi, la rassegnazione non prevede speranza – orientarsi sul locus of control interno – flessibilità psicologica
ruolo psicosociale – supporto psicologico – tirare il fiato, ogni tanto – uscire dall’ h 24, recuperare, avere sollievo
Per proseguire la lettura, torna qui