I ricordi della vita sociale precedentemente vissuta mi giungono come soffocati, brumosi; come se tra me e loro si fosse interposto un tempo configuratosi in una forma solida, attraverso la quale anche il suono fatica a penetrare. Un giorno passa in un batter d’occhio, ma i giorni sembrano distanziarsi gli uni dagli altri secondo unaContinua a leggere “Scorcio di un mondo in una stanza”
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Correvo, correvo, correvo…
Correvo, correvo, correvo tantissimo, facevo passi da gigante, correvo, attraversavo un territorio di campagna, poi correvo dentro ai paesi, non c’era nessuno in giro, nessun movimento, un gran silenzio, eppure correvo alla luce del sole, avrei dovuto incontrare qualcuno, ma io correvo, correvo, correvo, le gambe andavano contente, libere! La primavera mostrava il suo vestitoContinua a leggere “Correvo, correvo, correvo…”
Apro la finestra…
Apro la finestra: ormai è sera, voglio godermi l’ultima luce del giorno. La voce del müezzin si propaga tra le vie della città, ma è una preghiera diversa dal solito. Il suono che mi giunge alle orecchie è modulato in modo inconsueto, doloroso. Non comprendo le parole, il turco continuo a non capirlo e figuriamociContinua a leggere “Apro la finestra…”
Credo che essere figli…
Credo che essere figli in questo periodo di Covid 19 non sia semplice per nessuno, per un motivo o per un altro. C’è chi è lontano dai genitori perché ormai da un po’ di tempo ha già lasciato casa, ma comunque a causa dell’emergenza non può andarli a trovare; chi invece si è spostato perContinua a leggere “Credo che essere figli…”
Non ricordo più…
Non ricordo più da quant’è che ho tolto l’orologio al polso. Quando il cinturino si è rotto si è fermato tutto. Il tempo ha cambiato forma, si è dilatato. Mi sento anch’io così, dilatato o, forse, sarebbe meglio dire appiattito dallo scorrere dei giorni, uno in fila all’altro senza soluzione di continuità. Ora che lavoroContinua a leggere “Non ricordo più…”
C’è stato un tempo…
C’è stato un tempo, intorno al 2020, in cui gli umani hanno dovuto fermare il loro tran tran quotidiano. Non c’era più la sveglia presto al mattino per correre via, lontano da casa, verso i propri impegni. Non c’erano palestre aperte, le scuole erano chiuse, i bar non ospitavano più le tante persone che venivanoContinua a leggere “C’è stato un tempo…”
Improvvisamente non c’era più…
Improvvisamente non c’era più. Doveva potare l’ulivo, sistemare il taglia erba, controllare il rubinetto che perde, ma improvvisamente non c’era più. E lo abbiamo potuto salutare, lo abbiamo potuto accarezzare, lo abbiamo potuto baciare, lo abbiamo potuto sentire ancora, gli abbiamo potuto sistemare il ciuffo ribelle, gli abbiamo potuto far ascoltare la sua canzone preferita,Continua a leggere “Improvvisamente non c’era più…”